È il 2017 e si avvicina l’estate quando, nel nostro piccolo laboratorio di Piazza della Passera, vola una notizia eccezionale: la Gelateria della Passera è stata scelta per rappresentare il gelato artigianale italiano nientemeno che in Giappone!
Potevamo perdere quest’occasione? A settembre, Cinzia carica il figlio, un paio di valigie capienti e tutta la sua energia per portare la Gelateria della Passera nel paese del Sol Levante. Là, assieme ad altre eccellenze italiane (figure di spicco della cucina siciliana, della pasticceria e dell’immancabile pizza), potrà lavorare nei department store Seibu Sogo di Tokyo e Yokohama in occasione del festival Cara! Italia.
I gusti selezionati per il pubblico giapponese sono Caffè espresso, Cioccolato, Pistacchio, Fiordilatte, Sherazade, Pompelmo rosa, Melone, Fichi, Lampone e Mojito. E per una realtà come la nostra, nata da appena sette anni, l’apprezzamento riscontrato è la gratificazione più dolce: fin dal primo giorno ci troviamo a produrre più del doppio del gelato stimato, e nella fila che vortica intorno al nostro stand non mancano clienti che, memori di una vacanza fiorentina, arrivano anche da fuori città per gustare ancora una volta il nostro gelato.
Non che sia stato tutto rose e fiori (o, be’, creme e sorbetti, nel nostro caso): certe barriere linguistiche e culturali sono davvero difficili da superare. Sono state due settimane di intensissimo lavoro che più volte ci hanno richiesto di far valere la nostra idea di produzione artigianale. E non è mancata un po’ di fortuna, perché a sorpresa abbiamo ricevuto la visita di Giampaolo Valli, maestro di Cinzia, che ha provveduto a rifornirci di alcuni strumenti essenziali al laboratorio.
E, d’altra parte, è possibile andare in Giappone e tornarne esattamente identici a quando si è partiti? Questo viaggio è stato un’occasione unica d’incontro con una sensibilità diversa, fatta di progresso e antichità, di grandezze vertiginose e ritmi serrati, di rispetto e ordine. Al ritorno in Piazza della Passera, Cinzia è forse ancora un po’ frastornata, ma arricchita da una straordinaria esperienza che, ancora oggi, rimane impressa nel suo cuore.
…E nella sua vetrina. Perché se lei ha portato il gelato italiano in Giappone, un po’ di Giappone è volato nei suoi esperimenti in laboratorio, trasformandosi in gusti a base di infusioni di tè matcha e di petali di ciliegio.