Un nome, mille storie. O mille e una, per la precisione: come le notti e i racconti necessari a sconfiggere la morte che un re di Persia, accecato dall’ira per l’adulterio della moglie, infliggeva alle nuove consorti dopo la prima notte di nozze.

O mille e due. Perché, anche se non deve piegarsi ai capricci di un re, anche un gelato può raccontare una storia.

Il nostro Sherazade è un intreccio di finzione – nel nome –, di realtà – nell’ispirazione dei suoi sapori – e di sorpresa – l’espediente che la principessa persiana usa per salvarsi la vita. Ogni notte, infatti, Sherazade lascia in sospeso le sue storie così che il marito, smanioso di conoscerne il finale, le conceda un altro giorno di vita.

Partendo dagli insegnamenti del gelatiere Abdi Tahbaz, lo Sherazade rielabora in forma di gelato un dolce tipico persiano, una crema arricchita dai profumi dello zafferano e dell’acqua di rose. Ma è con la variegatura, composta da granella di pistacchio e da mascarpone abbattuto, che si svela la sorpresa: quando il calore naturale della bocca discioglie le scagliette, i grassi del mascarpone si fondono con la crema di rosa e zafferano per donare al gelato una texture davvero unica e particolare.

Ma certe storie, si sa, è meglio viverle che ascoltarle: se anche tu vuoi assaggiare Sherazade, lo trovi in gelateria da settembre a maggio.